venerdì 20 marzo 2015

Dove cercare lavoro? Parte 1: le agenzie per il lavoro

Oggi ho deciso di inaugurare una serie di post dedicati ai canali per la ricerca di un lavoro.
Parlando con tanti amici in cerca di occupazione, infatti, ho notato che molti non sanno più dove cercare, soprattutto quando si è già ricevuto qualche no e ci si sente un po’ demotivati.

Parto parlando delle agenzie per il lavoro perché mi sembra che siano spesso un mondo un po’ oscuro e poco conosciuto. Ok, è vero, bisogna mettere in conto di essere pazienti e di perdere tanto tempo (presto capirete perché), però è un tentativo che secondo me va fatto, pena il mancare tante buone occasioni.

Ma cosa è un’agenzia per il lavoro?

Una volta si chiamavano agenzie interinali, oggi sono chiamate anche agenzie di somministrazione lavoro, ma il concetto resta sempre lo stesso: il loro obiettivo è fare da intermediari tra le aziende (piccole o grandi che siano) che cercano dipendenti e le persone in cerca di un lavoro. Le agenzie per il lavoro sono diffuse in modo capillare tra le città e perfino nei paesi, ce ne sono davvero moltissime (troverete una lista non esaustiva in fondo a questo post).

Una volta trovata la persona con le caratteristiche richieste, si procede con la somministrazione di un contratto. Il dipendente si ritroverà quindi a lavorare per una determinata azienda, alle stesse condizioni contrattuali dei dipendenti di pari livello, ma con un contratto stipulato con l’agenzia .

Proprio per questa caratteristica le agenzie per il lavoro non sono da confondersi con le agenzie di selezione e ricerca di personale: quest’ultime infatti fanno intermediazione nella ricerca, ma non sono autorizzate a siglare contratti, che si effettuano direttamente con l’azienda.

Riassumendo, le agenzie per il lavoro ricevono una provvigione per trovare ad un’azienda la persona che sta cercando: per questo motivo un’altra loro caratteristica tipica è la velocità. Spesso le aziende affidano la ricerca a più agenzie, che diventano quindi ancora più agguerrite visto che solo chi stipula il contratto riceve la provvigione. Come si traduce questa cosa per chi cerca lavoro? Da un lato abbiamo la velocità e la consapevolezza che un processo di selezione non durerà quasi mai più di un paio di settimane, ma dall’altro dovremo essere pronti e flessibili, perché è facile ricevere chiamate tipo “la vorremmo vedere per questa posizione, è disponibile oggi pomeriggio o domattina al massimo?”. Tentennare o rimandare equivale quasi sicuramente a non essere più chiamati per la posizione richiesta, per cui bisogna un po' adattarsi.

Se non altro, il colloquio in agenzia è un po’ più semplice e rilassato rispetto ai colloqui in azienda: il clima è più informale, non serve presentarsi in tailleur o completo (ma ricordatevi comunque di vestirvi bene), spesso ci si dà del tu ed è più facile parlare perché si sa di avere di fronte una persona che ha tutto l’interesse a far sì che il colloquio vada bene. Dall’altro lato, a volte capita che le agenzie “dimentichino” di chiamare per far conoscere l’esito di un colloquio o di avvisare se hanno già trovato la persona adatta, quindi bisogna essere pazienti e fare la giusta pressione, senza paura di richiamare per avere aggiornamenti.

Come contattare l’agenzia? Il mio consiglio è quello di vincere la timidezza e di chiamare la filiale di nostro interesse per chiedere se preferiscono vedervi di persona o se è meglio l’invio del cv tramite il loro sito. Ogni agenzia ha le sue regole e anche se vi sembrerà di perdere un po’ di tempo al telefono, potrete risparmiarvi viaggi inutili: certe volte sono andata direttamente in agenzia per sentirmi dire “compili pure il form da casa, non accettiamo consegne di cv”.
Sia che compiliate moduli cartacei che con quelli online, una cosa sarà certa: sono eterni! Non importa quanto ben fatto sia il vostro cv, i dati sono tutti da reinserire manualmente e questo si traduce nell’armarsi della pazienza di Giobbe e procedere, non ci sono altre vie. Una volta compilato tutto, inoltre, ricordatevi di aggiornare spesso i vostri dati online: mi è capitato di ricevere chiamate poche ore dopo aver aggiornato il mio profilo, quindi ne deduco che le agenzie utilizzino anche questo criterio per scegliere i candidati da contattare.

Dopo questo papiro, direi che è opportuno riassumere brevemente i pro e i contro delle agenzie di selezione:

PRO CONTRO
  • Ce ne sono tante, in tutte le città
  • Veloci nel processo di selezione
  • Fanno meno "paura", clima più rilassato
  • Serve flessibilità, deadline strette
  • Alcune "dimenticano" di risponderti
  • Moduli eterni da compilare


So che pro e contro si bilanciano, ma ritengo che un tentativo vada sempre fatto, non fosse altro che in questo modo ci si tiene occupati e attivi. Lo so, i moduli sono lunghi da compilare… ma altrimenti mica avrei detto, là in alto, che cercare un lavoro è un vero e proprio lavoro, no?
Avete mai avuto esperienze con le agenzie? Come è andata?


Elenco di agenzie per il lavoro:

mercoledì 11 marzo 2015

Le domande al colloquio - parte 2

Eccomi con una nuova tornata di "domande da colloquio", più o meno toste.
Come al solito non metterò anche le risposte, perché non ci sono risposte corrette universalmente, ma resto sempre a disposizione per discuterne insieme nei commenti.

  • Mi racconti il suo ruolo durante l'ultimo stage
  • Se dovesse iniziare a lavorare qui domani, quali pensa sarebbero le sfide più importanti da raccogliere?
  • Cosa farebbe se un membro del suo team non lavorasse in modo adeguato?
  • Se dovesse iniziare a lavorare qui domani, quali priorità fisserebbe?
  • Quale pensa sia la funzione che noi abbiamo definito per il nostro sito, l'app, i canali social?
  • Le è mai capitato di ricevere delle critiche dal suo capo?
  • Ci racconti di un suo progetto di cui si sente particolarmente fiera
  • Mi racconti di una volta in cui ha avuto un'idea per rendere semplice un processo difficile
  • Le è mai capitato di proporre una novità nella gestione di una procedura? Come è stata accolta?
  • Durante la tesi di laurea, quali sono state le difficoltà maggiori che ha riscontrato?
  • Come è solita organizzare le proprie scadenze e far fronte agli imprevisti?

Domande precedenti:

martedì 10 marzo 2015

Ma come mi vesto? Il colloquio via Skype

Nei post che ho scritto finora ho dato per scontato che per sostenere un colloquio fosse necessario recarsi in un luogo fisico, presso un'agenzia per il lavoro o presso l'azienda stessa.

Una modalità di colloquio che sta guadagnando sempre più spazio in questi anni è invece molto più tecnologica e veloce: sto parlando del colloquio via Skype.

Con questo post mi rivolgo soprattutto ai neolaureati in cerca di un'esperienza fuori dall'Italia e a chi sta cercando di preparare la propria tesi all'estero. In questi due contesti è infatti molto facile che venga proposta questa tipologia di selezione.

Vorrei riproporre una serie di consigli utili, sulla base di quello che ho letto in rete e soprattutto in seguito alla mia esperienza personale:
  • Preparati e vestiti! Niente pigiama o felpa macchiata, per il colloquio via Skype ci si veste e ci si trucca esattamente come per i colloqui "normali";
  • Controlla che il tuo headset funzioni: in occasioni importanti come queste non è il caso di utilizzare il vivavoce e far sentire fantastici eco ai nostri interlocutori. Quindi armati di cuffie e microfono e controlla che funzioni tutto!
  • Fai una prova! Ingaggia il coinquilino, il fratello, l'amica e prova a fare una simulazione di chiamata. L'audio è chiaro, si sente e si riceve bene? Sembra banale, ma non lo è;
  • Controlla lo sfondo: una volta ho fatto un colloquio molto informale e non riuscivo a fare attenzione a quello che mi diceva la selezionatrice perché sullo sfondo vedevo il suo cane e la cesta dei panni da stirare... no way! Sfondo neutro e ordinato: non serve il telo bianco, ma mostrare che non viviamo in un porcile mi sembra perlomeno il minimo.


Durante il colloquio cerca più possibile di attenerti a queste regole:
  • Cerca se possibile di nascondere la tua miniatura sullo schermo. Vederla sullo schermo porta a continuare a guardarla per vedere se siamo "a posto". Questi movimenti sono visibili al nostro interlocutore, che vedrà che guardiamo in basso o altrove e non verso di lui. Se invece riesci ad attaccare un Post-it sullo schermo, riuscirai a guardare dritto in webcam e a rilassarti un po'. Tanto nemmeno in un colloquio face-to-face hai la possibilità di guardarti allo specchio, quindi... :-)
  • Prendi sul serio l'occasione e studia! Il colloquio via Skype è più pratico e veloce, ma non meno professionale;
  • Resta concentrato: chiudi tutte le applicazioni non rilevanti, togli la suoneria al cellulare, assicurati che il computer non si riavvii per gli aggiornamenti intanto che stai chiacchierando;
  • Avvisa chi è in casa con te di quello che stai facendo. Io attaccavo dei Post-it fuori dalla porta per avvisare le coinquiline di non entrare, ma comunque è meglio avvisare personalmente perché... non sempre i cartelli vengono letti.
La regola più importante resta sempre una: sorridi, sii disponibile e professionale... il resto andrà come deve andare!

Vi è mai capitato di fare colloqui via skype? Come sono andati? Li preferite a quelli tradizionali?