domenica 4 gennaio 2015

Perché evitare il cv in formato europeo (con un paio di eccezioni)


A molti di voi sarà già capitato di dover preparare il proprio curriculum, anche durante gli anni dell'università.
Durante gli studi, infatti, spesso il cv è necessario per poter partecipare ad alcuni bandi (come l'Erasmus Traineeship, il vecchio Erasmus Placement) o per attivare gli stage curriculari; le università forniscono moduli precompilati o vari link utili a creare il proprio cv in formato europeo (modello Europass), presentandolo come un utile documento, facile da compilare e riconosciuto ovunque.

Verrebbe quindi naturale pensare che il cv europeo, consigliato dalle università, sia il modello da preferire al momento della ricerca di lavoro.

Nulla di più sbagliato: i selezionatori, infatti, odiano il cv europeo.

In passato ho avuto più volte l'occasione di parlare con i recruiter o di sentire i loro commenti in merito al formato Europass e non ho mai sentito un solo commento positivo.
Mi è anche capitato di portare il mio cv (non europeo) ai vari Job Day organizzati dalle Università e sentirmi dire, al momento della consegna del foglio: "oh, grazie a Dio un cv non europeo!"

Come mai il formato europeo è tanto odiato?

Una delle ragioni principali è la lunghezza: anche a voler essere stringati, il cv in formato europeo lascia molti spazi vuoti nella pagina, tanto che anche il neolaureato senza esperienza supera senza difficoltà le 2-3 pagine.
Per quanto questo possa sembrare un vantaggio ("ho poca esperienza, ma il cv è comunque corposo"), in realtà non lo è. I recruiter sfogliano cv tutti i giorni e la combinazione "neolaureato" + "cv >2 pagine" fa scattare il campanello d'allarme (e il lancio nel cestino)!
Se si è neolaureati con poca esperienza il curriculum non deve essere più lungo di una o due pagine: prima si va dritti al punto e meglio è (senza dimenticare le informazioni importanti, ovviamente). Il formato Europass invece punta molto su competenze

Il formato Europass inoltre è monotono. Questo modello eccede in standardizzazione e rende tutti i cv uguali fra di loro, scatenando la noia nel selezionatore e privandovi della possibilità di far emergere qualcosa in più su di voi. In una marea di fogli tutti uguali, l'unica arma che avete (a parità di competenze) è il colpire chi vi legge nel giro di pochi secondi... non vorrete mica farvi sfuggire questa opportunità, no?

Riprendendo quel che ho detto nel titolo, però, ci sono due casi in cui il cv in formato europeo è assolutamente da utilizzare:
  1. in quasi tutti i concorsi pubblici, specialmente a livello universitario (bandi di dottorato, borse di studio, corsi di specializzazione, ecc.);
  2. quando richiesto esplicitamente dall'azienda.
Escludendo queste due opzioni, ritengo che il formato Europass vada sempre evitato, preferendogli altre soluzioni più personalizzate (di cui parlerò prossimamente).

Avete avuto esperienze in merito? Anche voi vi siete ritrovati faccia a faccia con selezionatori esasperati da questo formato?

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